REDDITOMETRO? Di nuovo, forse, poi si vedrà….
Il Redditometro è temporaneamente sospeso in attesa di una revisione, che potrebbe essere inclusa in uno dei decreti delegati della riforma fiscale. Questo aggiornamento è stato annunciato attraverso un atto di indirizzo firmato dal viceministro Maurizio Leo e dal direttore del dipartimento delle finanze Giovanni Spalletta, dopo che il premier Giorgia Meloni ha fermato l’attuazione del Redditometro per placare le polemiche suscitate dalla sua pubblicazione in Gazzetta Ufficiale.
L’atto di indirizzo ritarda l’applicazione del decreto ministeriale fino alla modifica della norma primaria, aprendo un dibattito sul futuro del Redditometro e dell’accertamento induttivo. I partiti Forza Italia (FI) e Lega hanno chiesto nuovamente l’abrogazione di questo strumento, che comunque richiederebbe una disposizione legislativa per essere attuata.
Chiarimenti e Obiettivi
Nel prossimo Consiglio dei Ministri, il viceministro Leo fornirà dettagli tecnici e spiegazioni sulle misure contenute nel decreto controverso. Secondo la premier Meloni, il decreto era necessario per mettere limiti al potere discrezionale dell’amministrazione finanziaria nel contestare le discrepanze tra il tenore di vita e il reddito dichiarato. Meloni ha sottolineato la necessità di garantire protezioni per i contribuenti, pur continuando a combattere l’evasione fiscale senza norme invasive che penalizzino i cittadini comuni.
Modifiche in Esame
Le discussioni sulle modifiche al Redditometro si concentrano sulla determinazione sintetica del reddito basata su elementi indicativi di capacità contributiva nei casi in cui i contribuenti non dichiarino i propri redditi, superando determinate soglie di spesa. Queste modifiche potrebbero essere incluse nei prossimi decreti legislativi attuativi della legge di riforma fiscale del 9 agosto 2023, n. 111. L’atto di indirizzo ha deciso di posticipare l’attuazione del decreto del Ministero dell’Economia del 7 maggio 2024 fino all’entrata in vigore delle modifiche normative.
Le premesse dell’atto di indirizzo ricordano che le modifiche normative devono rispettare l’articolo 38, comma 5, che stabilisce la determinazione sintetica del reddito basata su campioni significativi di contribuenti, differenziati per nucleo familiare, area territoriale e medie Istat. La revisione di questa norma potrebbe rassicurare i contribuenti sulla protezione della privacy durante le verifiche fiscali.