fbpx

Bonus colonnine 2024.

3 Lug di Antonio Maddalena

Bonus colonnine 2024.

A partire dalle ore 12 dell’8 luglio, sarà possibile inviare le richieste per il “Bonus colonnine domestiche”, un incentivo dedicato all’acquisto e all’installazione di infrastrutture per la ricarica di veicoli elettrici, riservato a persone fisiche e condomini.

Il Ministero delle Imprese e del Made in Italy ha annunciato la data di apertura delle domande tramite un avviso pubblicato sul proprio sito web. Questo incentivo è promosso dallo stesso Ministero e gestito da Invitalia, con un budget di 20 milioni di euro.

Il bonus copre l’80% dei costi di acquisto e installazione delle infrastrutture di ricarica, come colonnine o wall box, per le spese effettuate a partire dal 1° gennaio 2024. Possono richiedere il contributo le persone fisiche residenti in Italia e i condomini rappresentati dall’amministratore pro tempore o da un condomino delegato.

Il contributo massimo è di 1.500 euro per i privati e di 8.000 euro per le installazioni nelle parti comuni dei condomini. Le domande potranno essere presentate online dalle ore 12 dell’8 luglio 2024 attraverso il portale di Invitalia, seguendo le disposizioni del decreto del 12 giugno 2024, che ha stabilito le procedure per la concessione e l’erogazione dei contributi per l’anno 2024.

Per presentare la domanda è necessario:

  1. Accedere all’Area Personale tramite SPID, CIE o CNS;
  2. Dalla “scrivania personale” selezionare l’incentivo desiderato o richiedere maggiori informazioni tramite il servizio “Parla con me”;
  3. Compilare la domanda per le colonnine domestiche e perfezionarla con una PEC attiva.

Il decreto del 19 giugno 2024 del Ministero delle Imprese e del Made in Italy ha definito le modalità e le procedure per i controlli documentali, che verificano la sussistenza delle condizioni per la concessione dei contributi. I controlli, eseguiti su un campione massimo del 10% delle erogazioni, riguardano la veridicità dei fatti dichiarati, la documentazione di spesa e la tracciabilità dei pagamenti. Se la percentuale di revoche nel campione superasse il 30%, l’analisi sarà estesa fino a un massimo del 20% delle erogazioni.