La sostenibilità nelle piccole imprese: pubblicata la Guida IFAC
In ogni angolo del globo, le imprese di dimensioni medio-piccole rappresentano la colonna vertebrale dell’economia, un fenomeno particolarmente pronunciato nell’ambito imprenditoriale italiano. Le PMI del Bel Paese, infatti, non sono solo numerose, ma si rivelano anche pilastri economici fondamentali, contribuendo con il 41% al fatturato totale del Paese, il 33% all’occupazione nel settore privato, e il 38% al valore aggiunto nazionale.
Con tale impronta significativa, le PMI italiane si trovano al centro di un importante impatto ambientale, svolgendo un ruolo cruciale non solo in termini di occupazione ma anche per quanto riguarda l’integrazione con le comunità locali. In un’epoca dove la sostenibilità e la sua trasparenza diventano sempre più cruciali, e il ritmo dei cambiamenti è senza precedenti, le aspettative degli stakeholder riguardano ogni impresa, indipendentemente dalle sue dimensioni.
Per le PMI, abbracciare la sostenibilità non è solo un impegno etico ma anche una mossa strategica astuta che apre la porta a una miriade di benefici, tra cui:
- Una comprensione più profonda dei rischi e delle opportunità, mantenendosi al passo con l’evoluzione dei tempi.
- Un rafforzamento della strategia aziendale e della gestione a lungo termine.
- La conformità con le normative legali o con le richieste degli stakeholder lungo la catena del valore.
- Un potenziamento dell’efficienza e delle performance, con il vantaggio di attrarre nuovi clienti, talenti, e l’accesso a finanziamenti agevolati.
In questo contesto, l’IFAC (International Federation of Accountants) ha introdotto un prezioso strumento: la “Small Business Sustainability Checklist”, tradotta in italiano dal Consiglio Nazionale dei Dottori Commercialisti ed Esperti Contabili. Questa lista di controllo è stata ideata per essere personalizzata da ogni impresa in base alle proprie peculiarità e al proprio settore, delineando una gamma di iniziative e azioni focalizzate sull’ESG (Environment, Social, Governance).
Come ha evidenziato Elbano de Nuccio, presidente del Consiglio Nazionale dei Dottori Commercialisti, questo documento si pone come un supporto vitale nell’identificare aree, rischi e opportunità legate alla sostenibilità. La professione contabile è chiamata a essere un faro guida, stabilendo standard e pratiche eccellenti che possono aiutare le piccole imprese a creare valore per le loro comunità nel breve, medio e lungo termine. Afferma inoltre che ai commercialisti spetta il ruolo di evidenziare i benefici competitivi che emergono da un approccio responsabile nei confronti della società e dell’ambiente.