Riscossione, cambiano le regole.
La recente riforma della riscossione fiscale, approvata in prima lettura dal consiglio dei ministri, introduce significative novità nel processo di recupero delle tasse e contributi non versati. Questa riforma, articolata in 17 articoli, mira a rivedere completamente il sistema di obblighi e tutele che regolano l’attività di riscossione, con un focus particolare sulle azioni coattive nei confronti dei contribuenti inadempienti.
Uno degli aspetti chiave della riforma è l’eliminazione del ruolo tradizionale nell’accertamento esecutivo, estendendo questo strumento a quasi tutte le situazioni, ad eccezione di alcune specifiche come gli atti sul registro. Questo cambio di approccio, denominato “concentrazione della riscossione nell’accertamento”, mira a semplificare e rendere più efficace il processo di riscossione.
Per venire incontro ai contribuenti in difficoltà finanziaria, la riforma introduce modifiche significative alle modalità di rateizzazione dei debiti fiscali. A partire dal 1° gennaio, sarà possibile accedere a un sistema di pagamento dilazionato più flessibile, con un numero di rate che varia in base all’ammontare del debito e alla situazione economica del contribuente. In particolare, per i debiti fino a 120mila euro, le rate potranno aumentare progressivamente, raggiungendo fino a 108 rate a partire dal 2029. Per i contribuenti che dimostrano particolari difficoltà economiche attraverso l’Isee o altri indicatori finanziari, il numero di rate potrà arrivare fino a 120 già dal prossimo anno.
La riforma prevede anche l’introduzione di un meccanismo automatico per i mini-rimborsi fino a 500 euro, semplificando la procedura e evitando controlli e compensazioni da parte dell’agenzia delle Entrate.
Inoltre, per ridurre il carico degli arretrati e accelerare il processo di riscossione, il decreto stabilisce una scadenza quinquennale per gli atti di accertamento, con alcune eccezioni legate a procedure concorsuali o esecutive.
Un altro elemento importante della riforma è la creazione di uno scudo erariale per proteggere i dipendenti dell’amministrazione finanziaria da possibili azioni contabili, limitando la responsabilità a casi di dolo o colpa grave.
Infine, la gestione e l’eliminazione del magazzino di debiti fiscali accumulati, che ammonta a oltre 1.206 miliardi di euro, sarà affidata a una commissione tecnica incaricata di studiare soluzioni efficaci.
La riforma rappresenta un tentativo ambizioso di modernizzare e rendere più efficiente il sistema di riscossione fiscale, cercando di bilanciare la necessità di recuperare le entrate con la volontà di supportare i contribuenti in difficoltà.