Il Nuovo Concordato Preventivo Biennale: miniguida
Con l’introduzione del Decreto Legislativo del 12 febbraio 2024, n. 13, entrato ufficialmente in vigore il 22 febbraio 2024, l’Italia segna un passo importante nella semplificazione del sistema tributario e nella cooperazione tra il Fisco e il mondo delle imprese/professionisti. Questo decreto, emanato in attuazione della legge delega fiscale (art. 17, Legge n. 111/2023), mira a ottimizzare il processo di accertamento tributario attraverso l’introduzione del concordato preventivo biennale.
Chi può Beneficiare del Concordato Preventivo Biennale?
Il concordato preventivo biennale rappresenta un percorso basato su un accordo tra il Fisco e professionisti o imprese, volto a stabilire in anticipo i redditi e il valore della produzione netta da tassare, in cambio di vantaggi specifici. Possono accedere a questa procedura coloro che adottano gli ISA e i contribuenti in regime forfetario, con alcune eccezioni significative. Tra i non ammessi troviamo:
- Contribuenti che non hanno presentato le dichiarazioni dei redditi per gli anni fiscali 2021, 2022 e 2023;
- Coloro che sono stati condannati per reati tributari in questi stessi periodi;
- Contribuenti con debiti tributari per l’anno 2023 superiori a 5.000 euro, escludendo debiti sospesi o rateizzati;
- Contribuenti in regime forfetario che hanno iniziato l’attività nel 2023 e che quindi non riceveranno la proposta di concordato.
Come Funziona la Proposta di Concordato?
L’anno 2024 segna l’avvio di questa innovativa procedura. Con l’adesione al concordato, i contribuenti dovranno ricalcolare l’acconto delle imposte sulla base dei redditi pre-concordati, con la seconda rata delle imposte da adeguare, mentre l’importo del primo acconto rimarrà invariato. Ecco i passaggi chiave:
- Entro il 15 giugno 2024, sarà disponibile una piattaforma online per l’invio dei dati all’Agenzia delle Entrate, necessari per formulare la proposta di concordato;
- I contribuenti avranno tempo fino al 15 ottobre 2024 per accettare o rifiutare la proposta.
- L’accettazione implica l’obbligo di tassare i redditi concordati, mentre eventuali differenze rispetto ai redditi effettivi non influiranno ai fini fiscali. Un rifiuto, invece, potrebbe inserire il contribuente nelle liste prioritare per gli accertamenti.
Cosa È Escluso e le Condizioni di Decadenza
È importante notare che l’IVA rimane fuori dal concordato e segue le modalità consuete di gestione. Inoltre, aderire al concordato implica il rispetto di tutti gli obblighi fiscali tradizionali, come la conservazione delle fatture e la presentazione delle dichiarazioni dei redditi.
La decadenza dal concordato si verifica in caso di significative discrepanze economiche, identificate da un decreto del MEF, o per modifiche dell’attività svolta rispetto al biennio precedente, a meno che non rientrino in specifici settori con gli stessi coefficienti di redditività applicabili ai forfetari, o per cessazione dell’attività.
Considerazioni Finali
Il concordato preventivo biennale introduce un modello sperimentale per i contribuenti in regime forfetario per l’anno fiscale 2024, richiedendo una decisione basata sui dati di quasi tutto l’anno. Restiamo a disposizione per ulteriori chiarimenti e aggiornamenti su questa tematica innovativa.