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Riscossione, cambiano le regole.

12 Mar di Antonio Maddalena

Riscossione, cambiano le regole.


La recente riforma della riscossione fiscale, approvata in prima lettura dal consiglio dei ministri, introduce significative novità nel processo di recupero delle tasse e contributi non versati. Questa riforma, articolata in 17 articoli, mira a rivedere completamente il sistema di obblighi e tutele che regolano l’attività di riscossione, con un focus particolare sulle azioni coattive nei confronti dei contribuenti inadempienti.

Uno degli aspetti chiave della riforma è l’eliminazione del ruolo tradizionale nell’accertamento esecutivo, estendendo questo strumento a quasi tutte le situazioni, ad eccezione di alcune specifiche come gli atti sul registro. Questo cambio di approccio, denominato “concentrazione della riscossione nell’accertamento”, mira a semplificare e rendere più efficace il processo di riscossione.

Per venire incontro ai contribuenti in difficoltà finanziaria, la riforma introduce modifiche significative alle modalità di rateizzazione dei debiti fiscali. A partire dal 1° gennaio, sarà possibile accedere a un sistema di pagamento dilazionato più flessibile, con un numero di rate che varia in base all’ammontare del debito e alla situazione economica del contribuente. In particolare, per i debiti fino a 120mila euro, le rate potranno aumentare progressivamente, raggiungendo fino a 108 rate a partire dal 2029. Per i contribuenti che dimostrano particolari difficoltà economiche attraverso l’Isee o altri indicatori finanziari, il numero di rate potrà arrivare fino a 120 già dal prossimo anno.

La riforma prevede anche l’introduzione di un meccanismo automatico per i mini-rimborsi fino a 500 euro, semplificando la procedura e evitando controlli e compensazioni da parte dell’agenzia delle Entrate.

Inoltre, per ridurre il carico degli arretrati e accelerare il processo di riscossione, il decreto stabilisce una scadenza quinquennale per gli atti di accertamento, con alcune eccezioni legate a procedure concorsuali o esecutive.

Un altro elemento importante della riforma è la creazione di uno scudo erariale per proteggere i dipendenti dell’amministrazione finanziaria da possibili azioni contabili, limitando la responsabilità a casi di dolo o colpa grave.

Infine, la gestione e l’eliminazione del magazzino di debiti fiscali accumulati, che ammonta a oltre 1.206 miliardi di euro, sarà affidata a una commissione tecnica incaricata di studiare soluzioni efficaci.

La riforma rappresenta un tentativo ambizioso di modernizzare e rendere più efficiente il sistema di riscossione fiscale, cercando di bilanciare la necessità di recuperare le entrate con la volontà di supportare i contribuenti in difficoltà.